Tutte le fonti di calore o di energia hanno un potenziale grado di ustionare chi si avvicina troppo ad esse; ma non solo le fonti di calore anche alcune sostanze chimiche ed impianti di energia elettrica, sia domestica che industriale, hanno potenzialmente un rischio di ustionare se non si adottano misure di sicurezza opportune.

Le ustioni più frequenti sono ascrivibili ad esposizioni solari, senza le dovute precauzioni ed uso di prodotti specifici in base al proprio tipo di pelle e al periodo stagionale.

Cosa diversa nei casi di incidenti domestici con strumenti elettrici, tipo il ferro da stiro o forni elettrici, oppure, più raramente oggi giorno grazie ai sistemi di sicurezza adottati dalle normative vigenti, con il vapore sotto pressione prodotto per esempio dalle pentole a pressione o dal vapore emesso dalle caldaie dei ferri da stiro.

Classificazione delle ustioni

Le ustioni vengono classificate in base alla loro gravità ed all’estensione dell’area colpita; sono identificati quattro gradi di lesione:

Ustioni di primo grado

Sono ustioni minori che coinvolgono la parte più superficiale della pelle ovvero l’epidermide. L’area ferita è caratterizzata da un arrossamento con gonfiore (edema o bolle ricche di siero), calore intenso e lieve dolore. Tipiche sono le scottature solari, dovute ad una prolungata esposizione al sole senza la dovuta protezione con prodotti specifici e ripetute applicazioni. La prognosi è di circa una decina di giorni con l’ausilio di prodotti umettanti per sfiammare e reidratare l’area.

Ustioni di secondo grado

Sono ustioni che interessano strati di cute più profonda fino al derma, l’area si presenta molto arrossata, gonfia con bolle (fittene) dolente oltre che particolarmente calda e secca. Tipica da incidente domestico o lavorativo. La prognosi è di almeno tre settimane con opportuna terapia di supporto e solo nei casi più gravi richiede l’intervento di innesto di tessuto cutaneo.

Ustioni di terzo grado

Sono ustioni gravi che interessano l’area a tutto spessore fino all’ipoderma, si presenta con un colore bruno/marrone spesso senza gonfiore e si ha la perdita della sensibilità dolorosa; è bene recarsi immediatamente al più vicino pronto soccorso. La prognosi è molto più importante perché richiede il ricovero (dipende dall’estensione della lesione) ed alcuni mesi per la guarigione con inevitabile intervento per autotrapianto di tessuto. Lascia inevitabilmente delle cicatrici.

 Ustioni di quarto grado

Sono ustioni gravissime che coinvolgono non solo pelle e muscoli ma anche l’osso, si presenta di colore nero carbonizzato completamente secco ed asciutto e totale assenza di dolore. La prognosi è, come si può immaginare, molto severa e prevede inevitabilmente l’amputazione o la scissione dell’area colpita e solo in una piccola percentuale di casi può sopraggiungere anche il decesso del paziente.

Scottature e ustioni: come curarle

Nelle situazioni più semplici le ustioni di I e II grado devono essere trattate, per favorire la rigenerazione dell’epidermide, con preparati a base di acido ialuronico e, nei primi giorni, coprire la zona con una garza sterile.

Queste indicazioni di massima possono trovare ulteriore vantaggio se associate alla terapia strumentale di FotoBioModulazione LedWay che accelera il recupero e la rigenerazione, sia sul piano epidermico sia sul piano vascolare, nervoso e muscolare dell’area lesionata.

Curare le ustioni con il LED

Questa nuova modalità terapeutica di LedWay, la FotoBioModulazione, ha trovato particolari indicazioni in molte problematiche non solo in caso di ustioni e quindi perdita di tessuto epiteliale ma anche in tutte quelle circostanze dove a causa di traumi di varia natura si è dovuto ripristinare il tessuto leso anche mediante impianti di nuovo tessuto sintetico.

La guarigione di una lesione procede attraverso l’integrazione coordinata di eventi biologici e molecolari nel microambiente extracellulare della ferita attraverso alcune fasi, che si sovrappongono: emostasi, infiammazione, proliferazione e rimodellamento tissutale.

Tutto ciò include la migrazione, l’adesione, la proliferazione e la differenziazione di diversi tipi di cellule, ovvero cheratinociti, fibroblasti,macrofagi, cellule staminali mesenchimali e cellule endoteliali, nonché la loro interazione con differenti citochine, fattori di crescita e molecole di matrice extracellulare.

In sostanza mediante il metodo LedWay di FBM si vanno ad attivare tutti quei processi organici di riordino fisiologico funzionale che hanno subito una lesione, superficiale e/o profonda mediante una emissione modulata di luce atermica e non invasiva direttamente a contatto con la superficie del corpo ed il gioco è fatto.  

LED e ustioni: alcuni riferimenti

Medici, infermieri e fisioterapisti applicano questa nuova metodologia in tutto il mondo da oramai alcuni anni con eccellenti riscontri scientifici, clinici ed estetici.  

Alcuni lavori pubblicati su riviste scientifiche confermano ed ampliano le opportunità terapeutiche di questa metodica che LedWay srl studia e promuove da oltre dieci anni.

Alcune pubblicazioni:

  • Low-intensity LED Therapy (658 Nm) on Burn Healing: A Series of Cases – Randomized Controlled Trial Lasers Med Sci . 2018 May;33(4):729-735
  • Efficacy of the Photobiomodulation Therapy in the Treatment of the Burning Mouth Syndrome – Randomized Controlled Trial Med Oral Patol Oral Cir Bucal . 2019 Nov 1;24(6):e787-e791
  • Effects of Red Laser, Infrared, Photodynamic Therapy, and Green LED on the Healing Process of Third-Degree Burns: Clinical and Histological Study in Rats – Lasers Med Sci . 2015 Jan;30(1):421-8.